Protagonista singolo o protagonisti multipli: l’epica

A partire da una conversazione con Mauro Boselli (Tex, Dampyr) e da un articolo di Zeynep Tufekci su Game of Thrones mi è venuto da pensare al problema del rapporto fra il protagonista di una storia e gli altri personaggi, e alla questione se sia possibile avere più di un protagonista in una storia.

Il protagonista può essere uno solo se la storia parla di un obiettivo, di una crescita. Lui è il portatore del tema, il suo arco narrativo è ciò che lo espone. Il tema non può essere portato da più personaggi. I comprimari possono offrire punti di vista diversi sul tema, ma il portatore del tema e della domanda centrale (e anche della risposta, se viene data) può essere uno solo. Matrix, Rocky, Lolita sono storie di questo genere. Io ci metterei dentro anche il Signore degli Anelli, che benché vede alternarsi numerosi personaggi cresce essenzialmente intorno alla storia di Frodo.

L’altra strada è quella dell’epica. Nell’epica il tema non è dato da un personaggio, ma dall’ambiente, dal contesto sociale. Ciò che noi vediamo non è la sfida fra l’eroe e un avversario (anche inumano, come la sfida fra l’uomo e il mare in Hemingway). Noi assistiamo alla reazione dei personaggi con il loro ambiente e le leggi che lo governano. In Game of Thrones possiamo interessarci alle vicende di Ned o di Jon, di Cersei o di Tyrion, ma in ultima analisi quello che emerge grazie alle loro interazioni è il palco storico-sociale in cui vivono. Per questo in GoT muoiono facilmente i personaggi: perché la storia non ha bisogno strettamente di loro, può continuare benissimo con altre figure.

Questo è mostrato magistralmente da The Wire, in cui il balletto di decine e decine di personaggi non è altro che l’esposizione di un complesso problema sociale, e che alla fine della serie non è risolto – contrariamente al problema dell’eroe.

Fra i casi di successo eclatanti c’è sicuramente I Promessi Sposi. Qui benché il protagonista sia Renzo, che deve affrontare classicamente mille ostacoli per raggiungere il suo obiettivo (anche Lucia, ma lei è più passiva di Renzo che invece è un eroe classico del romanzo) quello a cui assistiamo veramente è il contesto storico che plasma e domina le vite dei protagonisti.

L’epica consente di osservare la gente comune e anonima, di vedere mille personaggi perché ciascuno è diversamente portatore del tema di cui è figlio, che è l’ambiente in cui agisce. Viceversa il viaggio dell’eroe è la storia di un singolo, e della sua sfida all’ambiente.

Le storie che fanno agire tanti protagonisti sono epica.